Di proprietà di Arnaldo Liberati (erede di Carlo Emilio Gadda) l’Archivio consiste in un vasto epistolario (1912 – 1973) alcuni manoscritti (tra i quali Eros e Priapo, Verso la Certosa e parte di Quer pasticciaccio brutto de via merulana) oltre 800 volumi della biblioteca personale di Gadda, più di 600 fotografie, oltre ad alcuni quadri e agli oggetti personali dell’ingegnere risalenti al periodo di guerra e di prigionia (1915-18).
Conservati a Villafranca (Verona), i materiale sono stati ritrovati da Arnaldo Liberati e Ferentino (Frosinone), nella casa della zia Giuseppina Liberati (la governante che Gadda indicò come erede universale).