BIO_hp(V4)

Awards and Honors

Gian Maria Volonté Prize 2012

Cosa caratterizza la personalità artistica e umana dell’attore, regista e drammaturgo Fabrizio Gifuni? Certamente bravura e lucidità, ma anche rigore, spessore e onestà intellettuale che si accompagnano alla sua dignità, alla consapevolezza del proprio ruolo e della propria funzione, alla sua sensibilità civile e politica. Tutte qualità – vissute in prima persona e con grande passione – che contraddistinguono il lavoro di Gifuni, un attore completo e totale il cui talento, educazione e cultura offrono il senso di un lavoro prezioso, originale e desideroso tanto di riscoprire e sperimentare quanto di eccellere nella ricerca di storie e personaggi complessi.

Attore di cinema e di televisione, autore, interprete e regista teatrale capace di capitalizzare il proprio lavoro – svolto con eleganza e intelligenza davanti al grande pubblico in tanti film e tante fiction di significativo successo – al fine di permettersi la libertà artistica e personale di portare in giro per l’Italia intensi ed emozionanti spettacoli teatrali dai vasti orizzonti culturali in cui sublimare le suggestioni delle idee e delle parole di grandi del passato – da Gadda a Pavese a Pasolini – che Gifuni rilegge, rivive e racconta in un flusso ininterrotto di pensieri e di emozioni volti a interpretare, a spiegare e a comprendere il nostro presente alla luce di un passato che non può e non deve essere dimenticato.

Il suo lavoro di artista, la sua esplorazione della memoria, la nostra memoria, assomigliano molto a quelli dell’intellettuale eclettico che con passione e ironia guarda in maniera disincantata al nostro presente. Una scelta di vita culturale che – oltre a eleggerlo, di fatto, quale erede ideale di un grande Gian Maria Volonté – ci fa guardare con attenzione e ammirazione al suo impegno nella società civile in un momento storico in cui è più facile astenersi o piegarsi che reagire.

E’ quindi per il suo impegno coniugato ad un talento magnifico sempre proteso a ricercare e raccontare le vite e le storie, le “storie degli altri”; per la sua lungimirante caparbietà e la sua viva ironia coniugate all’irrefrenabile desiderio di difendere il diritto ad essere un sognatore, che gli viene tributato il Premio Gian Maria volonté.