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Solo l’amare, solo il conoscere conta

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"Solo l'amare, solo il conoscere conta..." da Pier Paolo Pasolini reading

con Fabrizio Gifuni

Pistoia, Dialoghi sull’uomo – 26 maggio 2018

Una serata di letture dedicate a Pier Paolo Pasolini attraverso la straordinaria voce di Fabrizio Gifuni, che da anni ne sta indagando l’opera, in un personale “corpo a corpo” con la sua scrittura. Della sterminata produzione pasoliniana si presentano alcuni testi tratti dalle Lettere luterane e dagli Scritti corsari, che testimoniano la riflessione sulla “mutazione antropologica” e “l’omologazione culturale” degli italiani, su cui il grande intellettuale ebbe il coraggio di rompere le regole creando scandalo. Accanto al Pasolini intellettuale-sociologo, Gifuni propone alcune delle sue poesie più evocative, a testimonianza di quanto la sua vita, la sua opera e la sua stessa morte costituiscano ormai un unico corpo poetico in cui è difficile separare un aspetto dall’altro. A colpire Pasolini e a mettere in moto la sua immaginazione e creatività è la realtà quotidiana, la vita che si svolge sotto gli occhi di tutti e su cui ci ha lasciato pagine indimenticabili.

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Il processo di Franz Kafka

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"Il processo" di Franz Kafka - 2019 reading

con Fabrizio Gifuni

Roma, Corte di Cassazione – 26 settembre 2019

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Con il vostro irridente silenzio

Con il vostro irridente silenzio

"Con il vostro irridente silenzio. Studio sulle lettere dalla prigionia e sul memoriale di Aldo Moro" - 2018 - 2024

Ideazione, drammaturgia e interpretazione di Fabrizio Gifuni

Si ringraziano Nicola Lagioia e il Salone Internazionale del Libro di Torino, Christian Raimo per la collaborazione, Francesco Biscione e Miguel Gotor per la consulenza storica

Aldo Moro durante la prigionia parla, ricorda, scrive, risponde, interroga, confessa, accusa, si congeda. Moltiplica le parole su carta: scrive lettere, si rivolge ai familiari, agli amici, ai colleghi di partito, ai rappresentanti delle istituzioni; annota brevi disposizioni testamentarie. E insieme compone un lungo testo politico, storico, personale – il cosiddetto memoriale – partendo dalle domande poste dai suoi carcerieri. Le lettere e il memoriale sono le ultime parole di Moro, l’insieme delle carte scritte nei 55 giorni della sua prigionia: quelle ritrovate o, meglio, quelle fino a noi pervenute. Un fiume di parole inarrestabile che si cercò subito di arginare, silenziare, mistificare, irridere. Moro non è Moro, veniva detto. La stampa, in modo pressoché unanime, martellò l’opinione pubblica sconfessando le sue parole, mentre Moro urlava dal carcere il proprio sdegno per quest’ulteriore crudele tortura. A distanza di quarant’anni il destino di queste carte non è molto cambiato. Poche persone le hanno davvero lette, molti hanno scelto di dimenticarle. I corpi a cui non riusciamo a dare degna sepoltura tornano però periodicamente a far sentire la propria voce. Le lettere e il memoriale sono oggi due presenze fantasmatiche, il corpo di Moro è lo spettro che ancora occupa il palcoscenico della nostra storia di ombre. Dopo aver lavorato sui testi pubblici e privati di Carlo Emilio Gadda e Pier Paolo Pasolini, in due spettacoli struggenti e feroci, riannodando una lacerante antibiografia della nazione, Fabrizio Gifuni attraverso un doloroso e ostinato lavoro di drammaturgia si confronta con lo scritto più scabro e nudo della storia d’Italia.

Torino, Inaugurazione del 31° Salone Internazionale del Libro – 9 maggio 2018

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Prima che la notte

Prima che la notte

Prima che la notte - 2018

Regia di Daniele Vicari

Con: Fabrizio Gifuni, Lorenza Indovina, Dario Aita, Selene Caramazza, Beniamino Marcone, Carlo Calderone, Barbara Giordano, David Coco, Gaetano Aronica

Sceneggiatura: Claudio Fava, Miki Gambino e Monica Zappelli
Direttore della fotografia: Gherardo Gossi
Musiche: Theo Teardo
Costumi: Roberta e Francesca Vecchi
Produzione IIF

  • Premio della Giuria Studenti, Festival del Cinema Italiano a Tolosa – 2018
  • Nastro d’Argento della legalità al film e all’interpretazione – 2018
  • Premio del pubblico all’Ischia Film Festival – 2018

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cinema

Lei mi parla ancora

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Lei mi parla ancora - 2021

Regia di Pupi Avati

Con: Renato Pozzetto, Stefania Sandrelli, Isabella Ragonese, Fabrizio Gifuni, Lino Musella, Chiara Caselli, Alessandro Haber, Serena Grandi, Gioele Dix, Nicola Nocella, Giulia Elettra Gorietti, Matteo Carlomagno, Veronica Visentin

Sceneggiatura: Pupi Avati, Tommaso Avati, Romano Reggiani, dal romanzo omonimo di Giuseppe Sgarbi

Fotografia: Cesare Bastelli
Montaggio: Ivan Zuccon
Produzione: Bartlebyfilm, Vision Distribution, con il sostegno di Emilia-Romagna Film Commission
Distribuzione: Vision Distribution (Italia)

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teatro

Fatalità della rima

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"Fatalità della rima. Omaggio a Giorgio Caproni" - 2018/2024 reading

Ideazione, drammaturgia e interpretazione di Fabrizio Gifuni

Milano, 1^ rappresentazione Teatro Franco Parenti – 10 giugno 2018

Sassuolo, Crogiolo Marazzi- 15 dicembre 2018

Torino, Teatro Astra – 12 ottobre 2019

Roma, Teatro Vascello – 17 febbraio 2020

Pordenone, Teatro Verdi – 12 maggio 2022

Varese, Giardini Estensi – 20 giugno 2022

Riccione,  Sala Teatro del Palazzo del Turismo – 28 gennaio 2024

Sorrento, Teatro Tasso –  22 febbraio 2024

Fabrizio Gifuni ci accompagna da anni in un sorprendente viaggio nel multiforme corpo della lingua italiana.

Le ‘officine di lavoro sempre aperte’ di Gadda e Pasolini, “la carne che si rifà verbo” nella dirompente lingua di Testori. Senza mai dimenticare Dante.

Non poteva mancare in questo potente spartito la musica leggera e profondissima di Giorgio Caproni. Un’incursione nella selva acuta dei suoi pensieri, nelle segrete gallerie dell’anima di uno dei più grandi poeti del ‘900.

locandina