Categories
teatro

Il dio di Roserio

ildiodiroserio_g

"Roserio's God". A study of the first chapter - 2015

by Giovanni Testori

with Fabrizio Gifuni

Milan, First reading at Giovanni Testori Award 2015 - Milan, Teatro Franco Parenti 13 December 2015

Rome, Teatro Vascello – 9 and 10 March 2017

Milan, Teatro Franco Parenti – from 3 to 6 May 2017

Press

Gifuni ciclistaby Renato Palazzi, Il sole 24 ore – 3 January 2016 

Il dio di Roserioby Maria Grazia Gregori, delteatro.it – 5 May 2017 

La narrazione feroce del ciclista Gifuniby Magda Poli, Corriere della Sera, 11 May 2017 

Pedalata infinitaby Simona Spaventa – la Repubblica – 7 May 2017 

TESTORI/Gifuni, lasciarsi “invadere” dal dio di Roserio by Daniela Iuppa, il sussidiario.net, 15 December 2015 

Categories
teatro

Freud

Foto di Masiar Pasquali, Piccolo Teatro di Milano

"Freud, or the Interpretation of Dreams" - 2018

by Stefano Massini
adapted by Federico Tiezzi e Fabrizio Sinisi
directed by Federico Tiezzi
sets Marco Rossi, costumes Gianluca Sbicca
lighting Gianni Pollini, video Luca Brinchi and Daniele Spanò
movements Raffaella Giordano, vocal preparation Francesca Della Monica
make-up and hair by Aldo Signoretti
with (in alphabetical order) Umberto Ceriani, Nicola Ciaffoni, Marco Foschi, Giovanni Franzoni, Elena Ghiaurov, Fabrizio Gifuni, Alessandra Gigli, Michele Maccagno, David Meden, Valentina Picello, Bruna Rossi, Stefano Scherini, Sandra Toffolatti, Debora Zuin
A Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa production

Milan, Piccolo Teatro Strehler – from January to March 2018

What they've written...

“Questo è uno di quegli spettacoli che non ti togli di dosso facilmente (…)
È uno spettacolo che fa ronzare il cervello, agita la fantasia, porta il sangue a mille giri (e lo raffredda).
Fabrizio Gifuni fornisce una prova di presenza mirabile. Tutto gira intorno a lui: è in scena per due ore e mezza (lo spettacolo, con l’intervallo, arriva alle tre ore, che scorrono velocissime). Tutto si muove grazie a lui, intorno a lui, dentro di lui. È l’uomo che pensa del sipario, l’incrinatura della prospettiva geometrica, il cervello popolato da fantasmi, da coccodrilli, è un uomo nudo che corre tra redingote, abiti lunghi e ombrelli aperti, tutti neri, tra Magritte e Kantor: corre nudo dietro al funerale che chiude, con immagine bellissima, il primo atto, lo sprofondamento nell’ancestrale e il tentativo di capire, di trasformare l’incubo in immagini, di decifrare le metafore del sogno”
Massimo Marino, doppiozero.com

Sarebbe, Freud, uno spettacolo da tenere in repertorio, come l’Arlecchino, a insegnamento, a futura memoria, nel cuore del mutamento: nel momento in cui le religioni non ci credono più e fanno di tutto per rinnovarsi – e si raccontano, ahi! la fiaba dei fondamenti – nel momento in cui la specie si guarda nello specchio della propria memoria. (…) Nell’intervallo mi sorge accanto Massimo Marino: ecco: diciamo la stessa parola: stupendo.
Giuliano Scabia, doppiozero.com

Fabrizio Gifuni per tre ore conduce in maniera strepitosa il gioco incessante dell’indagine e della ricostruzione (…) E bisognerebbe nominarli tutti gli attori meravigliosi che quelle vite fanno girare. Sono tutti bravissimi attorno a Gifuni/Freud, grande e umanissimo mago delle loro incomprese esistenze”
Gianfranco Capitta, Il Manifesto

Magnifico lavoro di regia, per me, oggi, il culmine della “Way of Life” ma anche e soprattutto “Way of Theatre” di Federico Tiezzi. (…)
Il Sigmund Freud di Fabrizio Gifuni s’impone all’attenzione degli spettatori per la sua duttilità nel padroneggiare i diversi cambi di situazione, mantenendo senza affanno la stabilità della propria presenza. (…) Ci sa trasmettere con autorevolezza e leggerezza allo stesso tempo l’ansia di conoscenza ma anche di certezza di Freud come se avesse fatto suo il celebre verso di Shakespeare dove si dice che gli uomini sono fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni, ma anche nella naturalezza con cui sa destreggiarsi nel fluviale anche se ridotto testo, dato da sognare ai registi e agli attori.”
Maria Grazia Gregori, delteatro.it

Un cast formidabile (…) Una regia labirintica in cui gli attori pazienti riflettono i tormenti di questi uomini senza qualità. Su tutti si staglia il grande Fabrizio Gifuni che interpreta il padre della psicanalisi con una sensibilità che rappresenta l’ultima sfida del suo formidabile talento. (…) Successo strepitoso..
Enrico Groppali, Il Giornale

“Filo conduttore di elettricità è il personaggio stesso del medico austriaco che inaugurò il ‘900, affidato a uno strepitoso Fabrizio Gifuni.”
Claudia Provvedini, rumorscena.com

Le vie del dubbio, della domanda, dell’introspezione, perfettamente e con ricchezza percorsa da Gifuni/Freud. I pazienti, bravi e intensi tutti gli attori, i loro sogni, e un genio che pensa, elabora, fino a vedere l’arcaico, l’immutabile dentro l’animo umano.”
Magda Poli, Corriere della Sera

Fabrizio Gifuni restituisce magistralmente questo Freud così umano….
Paolo Perazzolo, Famiglia Cristiana

Chapeau a Fabrizio Gifuni-Sigmund Freud abile equilibrista sul crinale delicato e sottile della dialettica sogno-realtà, saggio nella scelta di massimo controllo dei movimenti e con un carisma che gli permette di essere un potente magnete in scena”.
Michele Sciancalepore, L’Avvenire

“Non è affatto semplice raccontare uno spettacolo come questo. Il primo invito è quello di andare a vederlo perché è un’esperienza che va fatta in prima persona. (…) Fabrizio Gifuni… funambolo della parola, la incarnana impeccabilmente in un corpo che vibra del desiderio di conoscersi (e conoscere) e in una voce in cui, a tratti, riecheggia l’Amleto Pirobutirro del suo indimenticabile ‘L’ingegner Gadda va alla guerra‘ (regia di Giuseppe Bertolucci). Freud-Gifuni vibra della vertigine che si prova sull’orlo dell’abisso..
Maria Lucia Tangorra, milanoweekend.it

“Freud o l’interpretazione dei sogni, quasi tre ore di godimento estetico con interpreti d’eccezione, primo fra tutti l’instancabile e intenso Fabrizio Gifuni, che ci guida alla scoperta di un Freud più umano. (…) Fulcro dello spettacolo è la figura di Sigmund Freud, interpretato magistralmente da Gifuni: un uomo lacerato da dubbi e domande, che procede per tentativi e a volte fallisce.”
Gilda Tentorio, Frammentirivista.it

“Fabrizio Gifuni, un Freud pensoso, tormentato, intensamente rivolto a scrutarsi dentro…”
Renato Palazzi, Il Sole 24 ore

“Carismatico, magnetico, Fabrizio Gifuni…”
Daniele Stefanoni, dramma.it

“Federico Tiezzi si conferma il regista che più ha raccolto il gusto estetico di una stagione alta del teatro italiano di regia e il suo è uno spettacolo che tiene l’impegnativa materia con maestria, rigore e concentrazione..
Anna Bandettini, La Repubblica (inserto Robinson)

Un girotondo di esistenze perdute, talora ritrovate, talora smarrite per sempre. Un lungo viaggio dentro la testa di Freud, nel cuore di tenebra dell’io, del teatro, di un’Europa in disperata ricerca di una nuova identità”.
Giuseppina Manin, stateofmind.it

E’ più di uno spettacolo (…) qualcosa di vivo che accade insieme al pubblico, che cambia chi lo condivide. (…) Fabrizio Gifuni incarna Freud in un definitivo prodigio….
Concita De Gregorio, La Repubblica (Invece Concita)

“Il Freud di Massini, splendidamente interpretato da Fabrizio Gifuni, è un personaggio profondamente umano (…) Non è il super-psicologo senza falle che noi ricordiamo e il suo metodo è tutt’altro che perfetto.”
Valentina Basso, saltinaria.it

La pazzia dei pazienti è la pazzia di Freud, la nudità dei casi è la nudità di Sigmund davanti all’immensità della sofferenza, davanti al padre Jacob, commerciante di stoffe ottuso e giudicante. L’interpretazione dei Sogni è uno spettacolo teatrale bello, complesso, importante che ha bisogno di attenzione e intenzione, che non finisce dopo le tre ore in cui si svolge, lo si porta a casa, lo si elabora, lo si sogna e lo si interpreta. Perché il sogno è il teatro di se stessi, la messinscena della nostra verità più inconfessabile. Bravissimo Fabrizio Gifuni che veste i panni di Freud, bravissimi gli attori che interpretano i casi umani.”
I Rabdomanti, Rabdo.blog

Categories
teatro

Solo l’amare, solo il conoscere conta

sololamare_g

"Only loving, only knowing matter..." - from Pier Paolo Pasolini reading

with Fabrizio Gifuni

Dialoghi sull'uomo (Dialogues on Man) - 26 May 2018

An evening of readings dedicated to Pier Paolo Pasolini, interpreted through the extraordinary voice of Fabrizio Gifuni, who has studied his work for many years, embroiled in an intimate encounter with the director’s writings. Gifuni’s choice of texts from Pasolini’s prolific output includes extracts from the Lutheran Letters and Scritti Corsari, which outline the great intellectual’s reflections on the “anthropological mutation” and “cultural uniformity” of the Italians, with which he had the courage to break ranks, creating scandal. Alongside Pasolini the intellectual-sociologist, Gifuni presentssome of his most evocative poems that highlight how his life, work and even his death are now fused in a single poetic body where it is impossible to separate one aspect from another. Pasolini was struck by daily reality, it sparked his imagination and creativity into action, the daily life that unfolds in front of our very eyes and which appears on the unforgettable pages he bequeathed us.

Categories
teatro

Il processo di Franz Kafka

ilprocesso_g

"The Trial" by Franz Kafka - 2019 reading

with Fabrizio Gifuni

Rome, Corte di Cassazione – 26 September 2019

Categories
teatro

Con il vostro irridente silenzio (With your mocking silence)

Con il vostro irridente silenzio

"With your mocking silence. Study from letters written in captivity and from the Testament by Aldo Moro" - 2018-2024

Conception, dramaturgy and performed by Fabrizio Gifuni

A special thanks to Nicola Lagioia and the International Book Fair Turin, Christian Raimo for the collaboration, Francesco Biscione and Miguel Gotor for the historical consultancy.

During his imprisonment, Aldo Moro speaks, remembers, writes, responds, questions, confesses, accuses, and takes his leave. He multiplies words on paper: he writes letters, addressing family members, friends, party colleagues, institutional representatives; he notes down brief testamentary provisions. In addition to that, he composes a long political, historical, personal statement - the so-called ‘memorial’ beginning with the questions posed by his jailers. The letters and the memorial, Moro’s last words, are a set of papers written during the 55 days of his imprisonment: those found - or, rather, those that have come down to us. An unstoppable river of words that people immediately tried to stem, silence, mystify, mock. Moro is not Moro, it was said. The press, almost unanimously, hammered at public opinion by disavowing his words, while Moro shouted his indignation from prison at this additional cruel torture. Forty years later, the fate of these papers has not changed much. Few people have actually read them; many have chosen to forget them. However, the bodies that we are unable to bury with dignity return periodically, to make their voices heard. Today, the letters and the memorial are two ghostly presences; Moro's body is the specter that still occupies the stage of our shadowy history. After working with the public and private writings of Carlo Emilio Gadda and Pier Paolo Pasolini in two poignant and ferocious shows, reconnecting them in a lacerating anti-biography of the nation,Fabrizio Gifuni, through painful and persistent dramaturgy, confronts the most scabrous and unvarnished writing about the history of Italy.

Turin, Inauguration of the 31° International Book Fair - 9 May 2018

Press

Categories
tv

Prima che la notte

Prima che la notte

Before Night - 2018

Directed by Daniele Vicari

With: Fabrizio Gifuni, Lorenza Indovina, Dario Aita, Selene Caramazza, Beniamino Marcone, Carlo Calderone, Barbara Giordano, David Coco, Gaetano Aronica

Screenplay: Claudio Fava, Miki Gambino and Monica Zappelli
Cinematography: Gherardo Gossi
Musics: Theo Teardo
Costumes: Roberta e Francesca Vecchi
IIF Production

  • Student Jury Prize 2018, Toulouse Italian Film Festival – 2018
  • Nastro d’Argento della legalità for the film and the interpretation - 2018
  • Premio del pubblico all’Ischia Film Festival – 2018

Press

Categories
cinema

Lei mi parla ancora (She Still Talks to Me)"

lei-mi-parla-ancora-gifuni

She Still Talks to Me - 2021

Directed by Pupi Avati

With: Renato Pozzetto, Stefania Sandrelli, Isabella Ragonese, Fabrizio Gifuni, Lino Musella, Chiara Caselli, Alessandro Haber, Serena Grandi, Gioele Dix, Nicola Nocella, Giulia Elettra Gorietti, Matteo Carlomagno, Veronica Visentin

Screenplay: Pupi Avati, Tommaso Avati, Romano Reggiani, from the novel by Giuseppe Sgarbi

Cinematography: Cesare Bastelli
Editing: Ivan Zuccon
Production: Bartlebyfilm, Vision Distribution, with the support of Emilia-Romagna Film Commission
Distribution: Vision Distribution (Italia)

Categories
teatro

The fatality of the Rhyme

fatalità-della-rima-gifuni

"The Fatality of the Rhyme. Homage to Giorgio Caproni"- 2018/2024 reading

Conception, dramaturgy and performed by Fabrizio Gifuni

Milan, 1st performance at Teatro Franco Parenti - 10 June 2018

Sassuolo, Crogiolo Marazzi- 15 December 2018

Turin, Teatro Astra – 12 October 2019

Rome, Teatro Vascello – 17 February 2020

Pordenone, Teatro Verdi – 12 May 2022

Varese, Giardini Estensi – 20 June 2022

Riccione,  Sala Teatro del Palazzo del Turismo – 28 January 2024

Sorrento, Teatro Tasso –  22 February 2024

For years, Fabrizio Gifuni has taken us on a surprising journey into the multifaceted body of the Italian language.

The 'always open workshops' on Gadda and Pasolini, "the flesh that is verb" in the disruptive language of Testori. Without ever forgetting Dante.

The gentle, profound musicality of Giorgio Caproni could not be missing from this powerful score. An incursion into the astute forest of his thoughts, into the secret galleries of the soul of one of the greatest poets of the twentieth century.

locandina